Rodi Garganico
Rodi è il primo avamposto marittimo di un certo rilievo del Gargano settentrionale. Vicoli stretti e stradine intriganti spuntano di tanto in tanto tra un'abitazione e l'altra, mentre tutt'intorno si espande l'aroma degli alberi di fico e degli agrumeti, di cui la zona è ricchissima tanto che anche Rodi, con Vico e Ischitella, rientra nell'Oasi Agrumicola del Parco del Gargano, un'iniziativa che favorirà la nascita di diverse attività legate alle colture agrumarie. Fonti più vicine alla leggenda che alla storia fanno risalire la nascita di Rodi ad un gruppo di marinai greci, i Rodi Argivi (da cui il nome della città). Dopo alterne vicissitudini in epoca tardo-romana, nel XIII sec Rodi fu saccheggiata dai veneziani che non gradirono la sua fedeltà a Federico II. Nel XV sec. Ferdinando D'Aragona, in guerra coi D'Angiò, si stabilì dentro le sue mura. Respinti gli attacchi dei turchi nel 1600 e degli inglesi due secoli più tardi, Rodi oggi è una località balneare di tutto rispetto, con strutture attrezzate e spiagge di sabbia dorata. Dal mare e dalla terra coltivata ad agrumeti e frutteti Rodi trae le principali risorse di vita. Dispone di un porto che le assicura collegamenti con le Isole Tremiti e scambi commerciali con le dirimpettaie coste dalmate. Per chi arriva a Rodi Garganico da nord, poco prima della città c'è il bivio per Lido del Sole, un complesso di residence e villaggi turistici piuttosto animato, con spiagge affollate, discoteche ed attrattive per tutte le età.
Perché visitare Rodi Garganico
Oltre che per il mare limpido e le lunghe spiagge sabbiose, Rodi Garganico merita più di una visita per il suo Santuario romanico-pugliese della Madonna della Libera, in cui si venera un quadro ligneo d'origine bizantina raffigurante la Vergine; per i campanili di alcune chiese, come quella di San Pietro, di San Nicola e del Crocifisso (quest'ultimo eretto a scopo difensivo contro i pirati); per i ruderi del suo antico porto e del castello, ed infine per una passeggiata nel caratteristico quartiere del "Vuccolo". Negli immediati paraggi di Rodi, sulla strada che porta ad Ischitella, si può visitare il più antico Convento dei Cappuccini del Gargano, costruito nel 1538.
Leggende e curiosità
Come tutti i porti di mare, anche Rodi ha le sue leggende e le sue storie che si sono tramandate nei secoli. Sul finire del sec. XIII Celestino V salpò da Rodi per trovare rifugio in Dalmazia, ma una violenta burrasca gli impedì di sfuggire all'ira del governatore di Vieste, a sua volta emissario di Bonifacio VIII.
Dopo la caduta di Napoleone, inoltre, la città ospitò Gioacchino Murat che si rifugiò in una villetta che ancora oggi viene denominata la Torretta del Re.
Per le leggende, la più significativa è legata al culto della Madonna della Libera. Si narra infatti che il quadro della Madonna attualmente custodito nel Santuario fu rubato ai turchi dai Veneziani che, di ritorno dall'Oriente, fecero sosta forzata a Rodi. La nave infatti si piantò di fronte alla cittadina garganica, mentre il quadro delia Madonna per tre volte apparve ai cittadini di Rodi. Per far ripartire il suo vascello, il capitano dovette donare la sacra icona ai cittadini di Rodi.