San Marco in Lamis
In mezzo a due famosi santuari, in una valle ricca di boschi, a breve distanza dalla piu profonda cavita del Gargano, la Grava di Campolato, c'è San Marco in Lamis (detta cosi dalle paludi da cui deriva: "Lama" in latino significa appunto "acquitrino"), la cui storia si identifica con quella del Santuario di San Matteo, posto sulla Via Sacra dei Longobardi. Il Santuario, che si chiamava "San Giovanni in Lamis", estese la sua influenza economica e sociale nei secoli XI e XII, grazie alle concessioni dei Bizantini e dei Normanni. Caduto in crisi nei secoli successivi, il Santuario fu affidato ai Francescani che ne cambiarono il nome in San Matteo. Intanto il borgo cresciuto all'ombra del Santuario divenne ufficialmente citta, con regio diploma, nel 1793. Agricoltura, zootecnia e turismo religioso rappresentano oggi le principali fonti di reddito della zona, anche se in alcune vallate del vicinato la pastorizia rappresenta ancora l'unico sostegno dei residenti.
Perché visitare San Marco in Lamis
San Marco in Lamis e un'altra delle località religiose inserite nel percorso giubilare.
La presenza di due importanti strutture come il Convento di San Matteo (dotato di una straordinaria biblioteca antica) ed il Santuario di Santa Maria di Stignano (una chiesa dallo stile romanico-medioevale che sorge lungo la statale 272, a pochi chilometri da San Marco in Lamis) già oggi e significativa per le migliaia di pellegrini che ripercorrendo la Sacra Via dei Longobardi, passano da queste parti. Meritano una visita anche la Chiesa Matrice (originaria del 1400, più volte rimaneggiata) e la suggestiva e gelida Grotta di Montenero, profonda circa cento metri, situata nel vicino Bosco della Difesa di San Matteo.
Nei pressi di San Marco c'è Borgo Celano (detta anche San Marcuccio), dall'omonimo Monte. Tutt'intorno vi e un fitto bosco, dove sentieri ben delimitati offrono al visitatore la possibilità di effettuare escursioni e passeggiate rigeneranti, specie d'estate, quando la calura del Tavoliere si fa difficile da sopportare. Non molto lontano da Stignano, tra la stazione ferroviaria di San Marco in Lamis (nella quale fu girato il bel film di Sergio Rubini intitolato appunto "La Stazione") ed Apricena, si scorgono i ruderi dell'antico centro garganico di Castelpagano, cosi denominato per il culto praticato in onore del pagano Calcante.
A San Marco in Lamis, durante la sacra celebrazione del Venerdì Santo, ha luogo una straordinaria manifestazione popolare, il trasporto delle "Fracchie' per le vie principali del paese. Le fracchie sono tronchi di legno della lunghezza di 5-6 metri, ma anche di soli 30-40 centimetri, appositamente sfrangiati e riempiti di frasche, stretti in cerchioni e montati su ruote di ferro, Una volta assunta la forma di un cono gigantesco le fracchie vengono incendiate e trainate dagli abitanti che, precedono in processione la statua della Madonna.